giovedì 6 maggio 2010

verbale assemblea 4 maggio

l'assemblea si apre con l'itervento di Federico (Scienze) che espone la situazione dei ricercatori della sua facoltà, che hanno deciso un blocco della didattica a partir dal prossimo A.A.

segue la breve relazione di Lorenzo su la prima giornata di occupazione mettendo in evidenza la necessità di creare gruppi di lavoro/riflessione sull'attuale gestione d'ateneo e sulle direttive ministeriali.

Sabino prende la parola facendo presente l'impellenza di allargare l'interessamento ad altre facoltà, magari spostandosi da lettere al rettorato.

Alberto invita a non limitare la nostra occupazione al taglio di ore dei CEL; ribadisce inoltre il bisogno di portare la protesta in altre facoltà.

Alessandro dice di vedere la questione più in grande e portare la protesta su scala nazionale.

Simone dice:non ci perdiamo nella dimensione nazionale. scienze politiche problema di relazioni internazionali e la specialistica di scienze diplomatiche mancando l'offerta formativa dei CEL cala l'offerta formativa dei corsi.

Riccardo: bisogna tenere in considerazione ciò che ha fatto l'amministrazione. "com'è possibile che se non hanno i soldi per pagare l'integrativo ai CEL li hanno per pagarlo a tutto il personale tecnico-amministrativo?
Interviene Nicola: motivo contingnte è quelo dei lettori dopo un mese e mezzo di mobilitazione sale il livello del conflitto. Discorso CEL: è un anno e mezzo che siamo in crisi economica e soprattutto politica; dobbiamo lavorare per unire studenti docenti e ricercatori contro i provvedimenti nazionali per arrivare a livello nazionale. dobbiamo fare gruppi di lavoro e di studio della riforma, diffondiamo sapere critico poi così ci sarà il salto nazionale.
Una ragazza interviene, chiedendosi dove siano i CEL e ribadendo la necessità che essi siano uniti con noi nella lotta.
Un'altra persona interroga l'assemblea su cosa fare nei prossimi giorni rispetto alle lezioni?
Checco: propone di non bloccare le lezioni per difendere la qualità dell'istruzione che tanto vogliamo proteggere.
Nicola risponde proponendo la stesura di un appello ai docenti invitandoli a bloccare le lezioni.
Bruno: occorre lanciare un blocco della didattica per 3 o 4 giorni, formando un "fronte comune"; bisogna richiedere ai docenti una presa di posizione. Propone infine di convertire il consiglio di facoltà in assemblea di facoltà, un'appendice per parlare dei CEL.
Per Gabriella l'appello ai docenti per un blocco didattico andrebbe fatto leggere in CdF da uno studente non rappresentante.
Francesca: con il blocco c'è rischio di sembrare in contrasto con la protesta portata avanti, ma è l'unico modo per capire questa occupazione è una sorta di sciopero per allargare la battaglia a tutti. Alessandro: per non rischiare la contraddizione e avvicinarsi anche ai professori propone o il blocco simbolico della didattica per circa 1 ora al giorno o lezioni all'aperto.
Vincenzo è favorevole al blocco e al coinvolgimento dei docenti, ma ribadisce come San Galgano debba restare occupato, senza permettere lezioni in queto edificio. Dovremmo continuare con lezioni alternative all'interno della maratona didattica.
Dopo un breve dibattito si mettono ai voti le due mozioni:
-mozione 1: appello ai docenti per bloccare le lezioni istituzionali e preparare lezioni alternative all'interno della nostra maratona didattica.
-mozione2: opporsi fisicamente all'entrata degli studeti nelle aule e al regolare procedere della didattica.
Passa la prima mozione, ma Nicola vede la necessità di girare per tutte le lezioni e informare gli studenti della situazione e i docenti dell'appello, invitandoli a partecipare davanti ai loro alunni.
E' ribadito il totale blocco didattico nel plesso di San Galgano.
Si discutono le richiese di dimissioni di tutto il CdA e Senato presentate nel comunicato stampa del DAS e le posizioni da portare avanti. Si decide di portare avanti questa posizione in modo collettivo.
I partecipanti all'assemblea si dividono in gruppi di lavoro:
-comunicato stampa/appello;
-striscione;
-volantini;
-organizzazione interna.

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