giovedì 6 maggio 2010

Verbale Assemblea 5 maggio

L'assemblea si apre con la lettur dell'appello fatto dagli studenti di lettereOCCUPATA ai docenti per invitarli a sostenere il blocco della didattica.
Nicola: continuare la maratona convertedo le lezioni istituzionali in lezioni di maratona. Il risultato di questa giornata è stato ottimo. E' necessario ora estendere la protesta per dargli un senso ed evitare che il movimento si fermi a Lettere. Ci siamo divisi in commissioni e continueremo a volantinare e a parlare con le altre facoltà. Sono sostanzialmente due le cose da fare:
-parlare con i ricercatori ed invitarli a un'assemblea con noi;
-prendere contatti con le realtà studentesche diPisa e Firenze, per estendere la protesta a livello regionale.
Gabriella riferisce le decisioni prese in CdF del pomeriggio:è stato approvato un documento -non molto chiaro- presentato dai ricercatori per il blocco dei corsi del prossimo anno. Alcuni di noi si sono astenuti per dare un segnale di disaccordo infatti nonostante un appello proposto dagli studenti nei giorni precedenti al 5 maggio non c'era stata nessuna presenza conciliativa rispetto una posizione comune rappresentativa di tutti i ricercatori della facoltà. E' stata poi affrontata la questione riguardante il cambio dello statuto a proposito del passaggio di valore di voto dei ricercatori da 0,5 a 1 per le elezioni del rettore. Il CdF ha espresso parere favorevole alla mozione, ma facendo presente la scorrettezza data dal periodo di campagna elettorale.
Riguardo l'occupazione dobbiamo lavorare per estendere la mobilitazione anche a livello nazionale, dato che per adesso solo i compagni di Bari hanno occupato. Continuiamo a oltranza la nostra protesta, soprattutto nella settimana dal 17 al 22 maggio, in contemporanea con la mobilitazione nazionale del ricercatori.
Si apre dunque il dibattito. Vengono fatte domande chiarificatrici riguardo il ddl Gelmini.
Francesca: sono essenzialmente tre i punti fondamentali del ddl.
-riprogettare gli organi di governo dell'Università.
-dare delega al governo per rivedere il Diritto allo studio.
-delega al ministero per il reclutamento del personale.
Particolarmente importante è soprattutto la prima parte, volta a far entrare il privato nelle Università, sia attraverso il CdA, sia attraverso Fondazioni. La sinteticità del comma 2 dell'articolo 3 è, in questo caso, simbolica. Riguardo il Diritto allo studio il parlamento fissa dei criteri di massimo, istituendo un fondo per il merito, che è però, ancora una volta, poco chiaro. A proposito del reclutamento del personale si peggiora ulteriormente la figura del ricercatore, la ricerca diviene definitivamente a tempo determinato.
Si pone poi la questione dell'allargamento della protesta alle altre facoltà.
Riccardo (economia):è poco percepito il disagio che creerà l'applicazione del ddl Gelmini.
Fabrizio (medicina): C'è grande ignoranza sulla questione dei CEL, dei ricercatori e delle riforme attuate dal prossimo anno in generale. L'applicazione della nota 160 stravolgerà la didattica aggiungendo un ulteriore ordinamento ai tre già pesenti nella nostra Facoltà, ciò ovviamente provocherà gravi problemi soprattutto per gli studenti fuori corso.
Ingegneria: in questa Facoltà c'è un grandissimo disinteresse e indifferenza. Si vede questa occupazione come una perdita di tempo fine a se stessa e non come un forte segnale di protesta, quale è in realtà. Bisogna svolgere un forte moviment di opinione.
Matteo (scienze politiche): Bisogna formare una sorta di squadre, distribuire volantini e molto materiale informativo. Sarebbe necessario muoversi come ci si è mossi a lettere, interrompendo le lezioni per parlare con gli studenti e organizzando molte assemblee.
Interviene Victoria, una lettrice, ricordando la difficile situazione che i CEL stanno affrontando doo in forte taglio contrattuale e di ore subito. I lettori sono molto uniti a livello regionale e ben organizzati con gli avvocati. Stiamo pensando ad un blocco degli esami per giugno e cerchiamo di sensibilizzare il maggior numero possibile di Università.
Bruno ribadisce la necessoità di allargarsi ad altre facoltà. per aumentare la visibilità e le possibilità di lotta.

Nessun commento:

Posta un commento