martedì 8 giugno 2010

31 maggio 2010

ADESSO BASTA!!

Ieri notte l'esercito regolare israeliano ha attaccato le navi della spedizione internazionale di pacifisti, diplomatici e intellettuali che volevano portare aiuti umanitari nella Gaza stretta da un embargo mortale.
Questo vile attacco conferma l'odio e la disumanità che guidano lo scellerato governo di Israele.
Venti morti accertati (ma il bilancio è destinato ad aumentare) tra i pacifisti che, disarmati, sono stati attaccati dall'esercito israeliano in acque internazionali: un atto deprecabile che, per il diritto internazionale, è equiparabile a una dichiarazione di guerra!

E' UN FATTO DI INAUDITA GRAVITA' CHE VA CONDANNATO DA TUTTE LE FORZE DEMOCRATICHE DEL MONDO.

Il governo italiano non può nascondersi dietro alla solita ipocrisia, impaurito dalla potenza economica israeliana, ma deve attuare tutte le possibili misure contro la deriva fascista del governo di Tel Aviv.
OGGI, Lunedì 31 maggio, dalle 18 alle 20: PRESIDIO DAVANTI ALLA PREFETTURA
per urlare il nostro sdegno ed esortare il Governo e il Parlamento ad
attuare misure coercitive contro il regime assassino di Israele!

PALESTINA LIBERA!
PER UN MONDO DI PACE, SENZA IMPERI NE' PADRONI!



Ass. culturale Serperegolo, Rete dei Sindacati di Base, DimensioneAutonomaStudentesca, Giovani Comunisti Siena, Link- Udu Siena, Cobas, Federazione della Sinistra, San Galgano Occupata, Partito dei Carc, CAAT Siena.

lunedì 24 maggio 2010

comunicato stampa di disoccupazione

Lunedì 24 Maggio, Siena

Gli studenti in mobilitazione dell'Ateneo di Siena, ieri Lunedì 24 Maggio, dopo tre settimane di occupazione del palazzo di San Galgano, hanno deciso di terminare l'occupazione della facoltà.

Il bilancio che ci sentiamo di poter trarre è assolutamente positivo: la riuscita della mobilitazione si è manifestata nella partecipazione, non solo degli studenti, ma anche dei docenti, lettori, personale tecnico amministrativo precari e ricercatori. Né è stato un momento generico di contestazione, vuoto di contenuti e di prospettive, ma ha preso ben presto le forme di una riflessione coerente e produttiva sulle dinamiche dell'università italiana in generale e dell'Ateneo, che ne ha coinvolto tutte le parti, dai professori ai ricercatori al personale tecnico-amministrativo.

L'occupazione della facoltà di lettere non si è posta e non si pone come un punto di arrivo, bensì di partenza contro il sempre più imminente processo di smantellamento,radicale e progressivo, dell'istruzione e della cultura tout court. Si desume dunque come la disoccupazione del palazzo di San Galgano non implichi un abbandono della protesta, bensì una trasformazione nel proseguimento della stessa, ancora in collaborazione con le altre componenti del mondo della formazione, che, assieme agli studenti, si sono resi partecipi di questa produttiva esperienza di lotta.

Teniamo a precisare che il lavoro portato avanti in questi venti giorni ha determinato la nascita di un coordinamento di tutte queste forze, per un comune percorso di rivendicazione e di militanza nell'urgente tentativo di bloccare le scellerate politiche ministeriali che determineranno a breve la decomposizione non solo dell'università pubblica ma del mondo della formazione tutto.

Studenti di San Galgano occupata.